Sembra assurdo essere arrivati fino a qui, dal momento che in un articolo passato (link all’articolo), ho detto che “La figura del produttore a cui siamo abituati non esisterà più”.
Per me sarebbe faticoso fare il produttore rispettando quello che attualmente, molto spesso, è richiesto da questa figura.
Mi spiego meglio: secondo me per un’Artista fare musica significa necessariamente affrontare un percorso, molte volte impegnativo, formato dal trascorso dell’artista come musicista e come persona ma anche dal progetto che si instaura con il produttore.
In una dimensione musicale dove il percorso collassa all’interno di entità come i social, i talent o Spotify, per me è diventato cruciale recuperare il buon senso di fare musica per un’urgenza espressiva, non solo per una necessità di mercato. Ed è quest’approccio che mi piacerebbe trovare anche nelle persone con cui lavoro.
Produrre la tua musica insieme a me vuol dire percorrere una strada in due, magari per la prima volta, anche facendo errori: sono il primo ad avere la necessità di sbagliare! Gli ostacoli, ad esempio, permettono di avvicinarsi sempre di più alla nostra sensibilità artistica.
Lavorare con me, quindi, non significa guardare solo a “risultati visibili” (numeri, classifiche ecc..) ma avere a che fare prima di tutto con la propria necessità espressiva: fare musica per il gusto di farlo prima per se stessi. I “numeri” o i “risultati visibili” sono importanti ma ci si arriva affrontando un percorso con impegno e molte volte facendo fatica.
Con me passano in secondo piano, ad esempio, tutte le logiche di costruzione, manipolazione e disgregazione del suono. Ci sono strumenti che servono per raggiungere un carattere sonoro, ma devono avere senso all’interno del nostro percorso, altrimenti diventano degli elementi ostili che spesso remano contro l’intero progetto.
Che sensazione avremmo avuto ascoltando i brani di Battisti con una voce pulita, a tempo e intonata?
Tutto ciò che finisce nei vostri brani, per funzionare, dev’essere il risultato di un percorso coerente, un impegno nella ricerca sonora, ma non solo. Secondo me gli artisti hanno un “loro suono” e non sono io a doverlo creare da zero. Quel suono esiste già perché la sua entità si trova nell’artista stesso, si sviluppa attraverso il percorso.
Per me fare musica, come produttore, vuol dire impostare un percorso coerente insieme agli Artisti e fare in modo che tutto il progetto rimanga sempre incollato al suo senso e quindi all’artista stesso. In quest’ottica acquista per me significato “elaborare il suono” insieme all’artista, non crearlo dal nulla.
Procedendo in questa direzione si instaura consapevolezza alla radice del percorso artistico, che permette di affrontare insieme qualsiasi momento: dai risultati inesistenti a quello che viene chiamato “successo” e anche viceversa (che, credetemi, è molto peggio). Nel mio pensiero quindi è l’Artista che ritorna al centro ed è la collaborazione con il produttore che permette di raggiungere un proprio senso, entrando nella logica del “meccanismo musicale moderno” senza perdere la propria.
Mi chiamo Riccardo Carugati e sono un produttore musicale.
Registro le tue idee, miscelo le tracce degli strumenti e produco i tuoi brani.
Gli artisti mi chiamano produttore, a me piace essere il primo fan del tuo progetto.
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Per qualsiasi richiesta o informazione, puoi scrivermi un’ e-mail a: ricky@rickycarugati.com